Milano – Giovedì 9.5.2019
La tzara’at come punizione non solo per la maldicenza (R. S. Hirsch) e che colpisce le parti del corpo inadempienti nelle funzioni loro peculiari. Le note fonti provenienti dalla Torà (Miriam sulle relazioni coniugali di Moshè) e quelle meno evidenti (Moshè presso il roveto ardente). La gravità e l’irrimediabilità della maldicenza in quanto parola ed il trattenersi da essa paragonabile al rispetto dell’intera Torà. La procedura da seguire per gli affetti dalla tzara’at e la simbologia relativa alle azioni da seguire per riacquistare umiltà (Sefer Hachinuch), porsi dei limiti (R.S. Hirsch) ed avere una rinascita. Il mutuo scambio di peccati e meriti tra soggetti e destinatari della maldicenza (R. H. Friedlander) dovuta alla sterile logica di aumentare il proprio valore abbassando la valutazione del prossimo agli antipodi dell’amarlo come se stessi. Riassunto V. Mizrahi
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Rav A. Arbib – Vayikra 17 Punizione per la Maldicenza 1
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