Indirizzo Lezione: https://www.youtube.com/watch?v=C1MQeAQpc7o
Da: Rabbinato Milano
Milano 31.10.2017
La corruzione del giudice, l’intenzionalità nell’esprimere un giudizio formalmente giusto, ma falso nei presupposti e la perdita nel giudicare obiettivamente a seguito della fruizione di un benché minimo piacere. L’equivalenza tra il giusto ed il giudice (Ibn Ezra), l’analisi degli aspetti rilevanti, il pensiero generato solo a seguito dell’interesse suscitato dai medesimi ed il giudizio inficiato dalle emozioni. Il pericolo nel tramandare giudizi falsificati (Rav Dessler) sugli altri, partendo dalla mancanza di conoscenza di noi stessi. L’insufficienza della Torà e delle mitzvot nel contrastare la sfera delle emozioni (Rav Wolbe), la determinazione delle middot nel perdere il giusto orientamento e l’apporto del Mussar nel recupero interiore del corretto giudizio su noi stessi e sugli altri. Riassunto V. Mizrahi
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