MIlano 8.7.2015 Vero outsider tra tutte le correnti, rabbi Nachman di Breslav, pronipote del Ba’al Shem Tov, è definito da Scholem l’intellettuale più sofisticato del modo hassidico. La decisione di diventare un leader popolare. La critica ai suoi contemporanei e quella espressa nei suoi confronti. La profonda convinzione nel seguire i principi di integrità e semplicità, per vivere una realtà concreta. L’allontanamento dalle insidie dell’immaginazione create da chi segue il proprio intelletto attraverso l’isolamento nella natura (hitbodedut) e l’annullamento nel trascendente tramite lo tzadik (Hitbatlut). La simchà esteriore attraverso i balli e quella interiore con l’introspezione e la riscoperta della propria essenza per contrastare tristezza e disperazione, frutti della nostra immaginazione. La capacità di risollevarsi partendo dalla propria identità per riscoprire in sé un po’ di bene, avviarsi alla teshuvà e ritornare alla simchà. Registrazione M. Maknouz. Riassunto di V. Mizrahi.
Rav A. Arbib – Che cos’è il chassidismo 6
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