L’amore nei dettagli

In tanti si chiedono che bisogno c’era nel dilungarsi con tutti i dettagli della costruzione del Mishkan, il tabernacolo. Materiali, misure, compiti. Tanti dettagli che per esempio noi, non troviamo poi così interessanti. Ed essenziali. Prende più spazio nella Torah, che la storia d’amore tra Yitzchak e Rivka per esempio, che di per se poteva essere una novella da cui non te ne stacchi finché non hai finito. No, decisamente non è il caso della costruzione del Mishkan.

La questione diventa ancora più bizzarra sapendo che la Torah è molto ‘tirchia’ con ogni lettera ed ogni parola che usa. Non ce n’è una di troppo, e una di meno. Niente ripetizioni o dilungarsi (di solito). E invece qua si dilunga eccome. Per dei dettagli tecnici.

Dove sta la logica?
Quando si parla di amore, a volte la logica si mette un po’ da parte.
Così anche per Hashem. Che vede i suoi figli impegnati a costruirGli una dimora. Ognuno con le mani cariche, che porta l’oro, l’argento, il meglio che possiede. Ognuno che tira fuori il proprio talento, usandolo con amore in questa missione comune. Si danno da fare, lavorano, sudano, si dedicano, si impegnano. Creano.

Tutto, per costruire una casa per Hashem, mettendoci tutto il loro cuore. Dando il meglio di loro stessi e dei loro possedimenti.
Questo per Hashem vale più delle storie romantiche, vale più dei dettagli sulle Halachot, più dei dettagli sulle Sue leggi. Vale più di tutto.
Le azioni, che escono direttamente dai cuori del suo popolo, dei suoi figli, Hashem le descrive per filo e per segno, non vuole perdersi un solo dettaglio, di ciò che per Lui è più caro, più prezioso. Vedere che ci applichiamo per Lui, per costruire la Sua dimora. E lá, è la più grande soddisfazione, il più grande segno d’amore.

E uguale, è il godimento di Hashem quando vede dalla più piccola alla più grande azione che facciamo noi affinché questo mondo si trasformi sempre più, in un luogo dove Hashem possa risiedere.

Ogni nostro gesto, una mitzvah che facciamo, è qualcosa che un ha un valore inestimabile lassù in alto. Hashem le conta, e poi le riconta, e le guarda, e le osserva, le analizza. Non si stanca. No. Sente tutto l’amore, ogni singolo nostro sforzo.

Mi ricorda un po’ delle mie amiche romane al campeggio Pardes Channa. Quando recitavano piene di entusiasmo una beracha appena imparata, con quel loro amore così unico. Quanta carica. E quanto valore, in quelle piccole, grandi Mitzvot.

Un caloroso Shabbat Shalom,
Portando tutto il nostro amore in ogni preparativo tecnico della stupenda Mitzvah di Shabbat.
Hashem lo sente…
Vostra,

Mushki Piha Krawiec
Tratto dagli insegnamenti del Rebbe.

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